Prosecco e Champagne: le poche caratteristiche che li rendono simili

Chi non è un grande esperto di vino si chiederà sicuramente quali siano le differenze fra Prosecco e Champagne sia per quanto riguarda il gusto, i metodi di produzione e le ragioni per il costo finale assai diverso.

Se non si è degli addetti ai lavori o non se si è dei consumatori occasionali, la differenza fra i due vini potrebbe non essere percepita in modo netto e chiaro. Lo Champagne e il Prosecco fanno parte di due culture completamente diverse. Sono un po’ due mondi a parte che hanno in comune solo due caratteristiche basilari: il fatto di essere entrambi vini effervescenti e tendere al secco invece che al gusto dolce. Tutti e due sono vini di produzione europee ma non hanno altre caratteristiche che li possano accomunare.

Negli ultimi decenni le vendite di Prosecco in ambito internazionale hanno di gran lunga sorpassato quelle di Champagne francese, conquistando la vetta delle classifiche dei vini effervescenti più amati al mondo.
Per fare un po’ di chiarezza sulle similitudini e differenze fra Prosecco e Champagne, analizziamo le quattro macro categorie in cui si differenziano: la zona di produzione, i vitigni, il metodo di produzione e infine le proprie caratteristiche organolettiche.

Zona di produzione

La differenza più grande che esiste fra il Prosecco e lo Champagne è la zona di produzione. In linea di massima si può affermare che il primo viene prodotto in Italia e il secondo in Francia. Entrando nel merito, il Prosecco ha origine nella zona nord orientale dell’Italia, in alcuni territorio del Friuli Venezia Giulia e del Veneto mentre lo Champagne si produce nella regione francese che ha lo stesso nome, nelle Ardenne. Si tratta di una regione ubicata a nord est, a confine con il Belgio. Comprende i dipartimenti di Seine-et-Marn, Marna, Haute-Marne, Aisne e Aube.

I vitigni

Un’altra differenza consistente fra i due vini sta nel vitigni alla base della loro produzione.
Le uve dalle quali si ottiene il Prosecco appartengono al vitigno Glera a bacca bianca. La maggior parte dei produttori adoperano questo vitigno in purezza ma i disciplinari della denominazione Prosecco stabiliscono che almeno l’85% di uve siano di Glera mentre il restante 15% può provenire da uve di altri vitigni come il Bianchetta trevigiana, il Verdiso, il Pinot bianco, grigio e nero vinifficato però in bianco, lo Chardonnay e il Perera.

Invece lo Champagne viene ottenuto da uve appartenente ai tre vitigni che meglio rendono nelle zone di produzione ovvero il Pinot Noir, lo Chardonnay e il Pinot Meunier.
Lo Chardonnay deve essere a bacca bianca mentre gli altri due a bacca nera ma comunque sempre vinificato in bianco. In base alle caratteristiche che si vogliono dare al prodotto finito, le differenti cantine possono scegliere in modo del tutto autonomo di adoperare tutti e tre i vitigni ammessi oppure adoperarne uno o due a seconda delle proprie necessità.

Esistono altri quattro vitigni che è possibile adoperare per produrre Champagne, previsti dal disciplinare, ma al momento sono scarsamente adoperati e sono l’Abanne, il Pinot Gris, il Pinot Blanc e il Petit Meslier.

Il metodo di produzione

I due vini hanno metodi di produzione completamente diversi. Il Prosecco si produce mediante il metodo Charmat o Martinotti che si basa su una seconda fermentazione in autoclave, necessaria per dar corpo alle bollicine
Vero è che il Prosecco può essere prodotto anche con il Metodo Classico ma si ottengono poche bottiglie e quindi le cantine che lo adoperano sono molto poche.

Lo Champagne invece viene realizzato con solo un metodo: lo Champenoise o Metodo Classico che dir si voglia. Questo metodo prevede una seconda fermentazione del vino già imbottigliato mediante l’aggiunta di zuccheri e il contatto diretto con lieviti e fecce. È senza dubbio un metodo molto più lungo e costoso.

Se ne ricava un vino che però può essere invecchiato molto più a lungo rispetto a quelli ottenuti con il Metodo Martinotti. Per tale ragione il Prosecco deve essere bevuto giovane mentre lo Champagne può essere lasciato maturare per diversi anni tanto che il disciplinare ne consente la commercializzazione non prima dei due anni trascorsi dalla vendemmia.
La versione con le bollicine del Prosecco Spumante è senza dubbio quella più amata e commercializzata, esistono anche le tipologie frizzante e quella priva di bollicine.

Le caratteristiche organolettiche

Le proprietà così come le caratteristiche organolettiche delle due tipologie di vini al momento della degustazione sono molto diverse fra di loro. Ovviamente molto del loro sapore dipende strettamente dalle specifiche tecniche che vengono adoperate dai differenti produttori già che fra due bottiglie di Prosecco di differenti marche si possono notare importanti diversità di gusto.
Il Prosecco ha un sapore delicato e fresco. All’olfatto si riconoscono nell’immediato note di fiori bianchi assai spiccate abbinate a quelle più fruttate della frutta esotica, della pera, mela e degli agrumi che gli conferiscono una raffinatezza unica.

 

Hanno la prevalenza gli aromi primari che derivano soprattutto dalla seconda fermentazione avvenuta in autoclave e da un breve contatto con i lieviti. Il gusto leggero e vivace lo fa apprezzare un po’ da tutti, anche da chi abitualmente non beve vino.

Lo Champagne ha un profilo gustativo molto più variegato e complesso rispetto al Prosecco. È caratterizzato da aromi primari che lasciano spazio a quelli secondari con i sentori tostati tipici della crosta di pane. Questi aromi secondari derivano dal contatto più prolungato che questa tipologia di vino ha con i lieviti e le fecce e dal lungo invecchiamento. A seconda del vitigno o dell’insieme dei vitigni usati dipendono le prime note gustative come quelle più delicate che caratterizzano lo Chardonnay e quelle più complesse e strutturate date dal Pinot Meunier e dal Pinot Noir.

Prosecco o Champagne: quale scegliere?

Quale vino acquistare dunque? Un Prosecco oppure uno Champagne? Molto dipende dai propri gusti personali e dal costo di mercato delle due tipologie di vini. In linea di massima lo Champagne, visto i tempi di produzione più lunghi, ha un costo superiore a quello del Prosecco.

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