La storia dello Champagne ti affascina? Vuoi acquistare una bottiglia prestigiosa in occasione di una cerimonia, di un matrimonio o una laurea?
Prosegui con la lettura e scoprirai come scegliere lo Champagne migliore, con qualche suggerimento sulle caratteristiche e sulle etichette di tendenza (con prezzi annessi).

Dove si produce lo Champagne migliore?

Manco a dirlo, il nome di questo pregiato vino spumante deriva dalla zona di produzione che si trova a nord est di Parigi, sulle colline precisamente fra i terroir di Reims ed Epernay.
Come nasce la bollicina che porta la festa sulle tavole di tutto il mondo? L’elemento direttamente responsabile è l’anidride carbonica, in chimica CO2, poiché lo Champagne subisce un trattamento di doppia fermentazione in bottiglia che sviluppa le tanto amate bollicine.

Le uve che si utilizzano per la produzione dello Champagne sono le Chardonnay, il Pinot nero e il Pinot Meunier in dosi bilanciate. Questi vitigni vengono allevati in suoli argillosi, calcarei e marnosi, ricchi di detriti, sostanze nutritive e cloro.
L’uvaggio e le percentuali di uve sono selezionate in base alla tipologia di Champagne che si desidera ottenere.
Ad esempio, se l’obiettivo è creare un vino fresco, elegante e leggero, si useranno solamente uve Chardonnay 100% in purezza. Altrimenti, se si desidera ottenere un vino più corposo e sostenuto, uno Champagne longevo e di corpo, si utilizzeranno anche uve Pinot nero.

Qualche cenno storico

La storia ci riporta al monaco Dom Perignon, celebre cantiniere dell’abbazia di Hatvillers vicino ad Epernay che fu chiamato per risolvere una problematica diffusa all’epoca, nel XVII secolo: i vini prodotti in inverno, durante i mesi più caldi dell’estate subivano una doppia fermentazione e le bottiglie si rompevano sotto gli occhi increduli dei monaci.
In pratica, i lieviti presenti nel vino, solleticati dal caldo, si risvegliavano dal letargo e provocavano anidride carbonica.

Il primo ostacolo da risolvere per questo problema di conservazione del vino era ovviamente il contenitore, poiché le bottiglie impiegate risultavano essere molto fragili e delicate.

Nel 1168, la produzione del vetro stava cambiando grazie all’introduzione dei forni a carbone, più potenti di quelli a legna, che garantivano una bottiglia molto più resistente.

Inoltre, per poter catturare le stelle come si diceva in modo poetico, e cioè tenere ferme le bollicine, Dom Perignon si inventò di chiudere il tappo di sughero con una gabbietta di ferro, quella che viene impiegata ancora oggi!

Ecco inventato il celebre metodo Champenois che viene usato per la produzione di maggior parte degli spumanti e delle bollicine: si narra che fosse già noto ai monaci delle Marche, me fu Dom Perignon a siglarlo in modo ufficiale nel 1670.

Quanti produttori di Champagne esistono?

In più di 33.000 ettari di vigne nelle colline di Champagne, esistono oltre 5.000 produttori con una propria etichetta, ma possiamo distinguere 5 zone principali:

– Vallé del la Marne

– Montaigne de Reims

– Aube

– Cote des Blancs

– Cote de Sèzanne

In questi terrori, caratterizzati da cinque micro-clima differenti, si producono cinque varietà di Champagne con sfumature e peculiarità diverse.

Dopo queste informazioni in pillole, ti gira già la testa? Semplifichiamo il tutto capiamo come scegliere lo Champagne migliore, chiarendoti subito cosa troverai direttamente sull’etichetta.

Quali informazioni cercare sull’etichetta?

Controllare l’etichetta di un vino è molto importante, anche se non sei un enologo o un sommelier!

Qui troverai non solo il bouquet aromatico, il corredo organolettico del vino e i suoi possibili abbinamenti culinari, ma la sua storia, la sua tracciabilità, le uve di cui è composto, il terroir di produzione e tante altre curiosità, come fosse la carta d’identità del prodotto.

1. Indicazioni dello Champagne e nome del produttore o della cantina vinicola, con nome di fantasia del vino stesso

2. Residuo zuccherino:

Si divide in Pas Dosè o Extra Brut senza zuccheri aggiuni e comunque con percentuale inferiore a 3 gr per litro, in Brut, secco ma amabile con percentuale di zucchero fino a 12 gr per litro, Sec o Dry con dosi significative di zucchero fino a 32 gr per litro.

Esiste poi lo Champagne Demi Sec (percentuale di residuo zuccherino fino a 50 gr per litro) e Doux, un vino molto dolce in cui la componente di zucchero supera i 50 gr per litro.

3. Volume alcolico

4. Indicazioni di uve impiegate

– Blanc de Blancs, 100% Chardonnay

– Rosé: Champagne rosato con percentuale di uve Pinot Nero

– Blac de Noirs: presenza di uve rosse vinificate in bianco

– Millesimato: prodotto con uve di una stessa annata

– Cuvée: mix di vitigni della stessa annata o di annate differenti

– Grand Cuvée: mix di vitigni diversi, indicate tra i migliori della stessa annata o di anni differenti.

– Cru: ettari della zona di produzione.

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Qualche consiglio su come acquistare lo Champagne migliore

E ora, bando alle ciance, cerchiamo insieme lo Champagne migliore per l’occasione giusta.

Stai cercando uno Champagne delicato e fresco?
Ti suggeriamo un Brut Roederer,  perfetto per l’aperitivo, ideale con tartine di salmone all’aneto e scaglie di parmigiano stagionato.

Prezzo 60 € circa alla bottiglia.

Stai invece cercando uno Champagne a tutto pasto, versatile per accompagnare tutte le portate di un pranzo importante? Puoi acquistare un Blanc de Noirs Ruinart ideale con risotti ai funghi, piatti di pesce, cacciagione e selvaggina al forno.

Prezzo 90 € circa.

O ancora, stai valutando quale Champagne scegliere per un incontro romantico da trascorrere in due?
Qui ci vuole un Brut Rosé Armand de Brignac, oppure una versione più accessibile e più economica come un rosato Ruinard oltre i 60 € (ma si possono trovare in commercio bottiglie di vari prezzi e budget).
Queste sono le etichette migliori per una serata romantica a fragole e Champagne.

Per le nozze, invece, consigliamo un grande cult, lo Champagne Perrier Jouet Belle Epoque (dai 130 ai 350€ nelle versioni più costose).