Il Prosecco Extra Dry e un vino contenente una percentuale zuccherina che varia dai 12 ai 17 grammi per litro.

Pertanto, a dispetto del nome che potrebbe trarre in inganno, in quanto in inglese vuol dire secco e asciutto, si tratta di una bevanda amabile e dal gusto gradevole.
Ma quali sono i fattori da prendere in considerazione per scegliere il migliore? Scopriamolo subito!

Come scegliere il miglior Prosecco Extra Dry

Oltre al dosaggio zuccherino, prima di acquistare un Prosecco Extra Dry, è doveroso accertarsi circa la presenza dei requisiti sotto elencati:

marchio DOC e DOCG: sono rispettivamente l’acronimo di Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Questo significa che le aziende vinicole devono essere in linea con dei severi standard qualitativi, pena la perdita di tale prestigio;

provenienza geografica: uno dei migliori Prosecchi è senza ombra di dubbio quello prodotto in Valdobbiadene.
Nel suddetto territorio sono infatti presenti terreno e condizioni climatiche favorevoli al corretto sviluppo dei vitigni.
In più è stato fondato un Consorzio per tutelarlo;

Prosecco Extra Dry Millesimato: se si desidera acquistare un articolo top gamma, il termine Millesimato sta a indicare che esso è stato prodotto con almeno l’85% delle uve raccolte e vendemmiate durante la medesima annata;

fascetta dorata: oltre a rappresentare il sigillo d’integrità della bottiglia, viene considerata la carta d’identità del vino, visto che riporta un numero di tracciabilità e il nome dell’azienda vinicola;

tappo: meglio puntare su una bottiglia dotata di tappo in sughero, poiché il suddetto materiale offre numerosi vantaggi, in primis l’impermeabilità e l’elevata resistenza alla pressione, anche quando il vino si trova in posizione orizzontale.
Non bisogna poi dimenticare che il sughero è amico dell’ambiente, in quanto del tutto riciclabile;

dimensione delle bollicine: un Prosecco Extra Dry di tutto rispetto possiede delle bolle di piccole dimensioni che si muovono in modo lento ma costante.

Caratteristiche

Il Prosecco Extra Dry presenta un leggero colore giallo paglierino, mentre il perlage è persistente e fine.
A naso sprigiona note di fiori bianchi, pera, Mela Golden e pesca bianca.
Una volta assaggiato, non si può fare a meno di individuare una consistenza vellutata, morbida e lievemente sapida.

Abbinamenti gastronomici

Questa tipologia di vino non è solo perfetta da sorseggiare come aperitivo abbinato a stuzzichini, ma anche da accompagnare con crostacei, pesce, carni bianche, formaggi.

Prezzi

Una bottiglia dal formato standard di Prosecco Extra Dry può costare dai cinque ai dodici Euro.
Il prezzo può essere determinato dal brand, dal packaging, dall’annata e da eventuali offerte online lanciate dai vari store virtuali.
Per tale ragione, prima di procedere all’acquisto, si consiglia di fare sempre dei confronti.

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Come servirlo

La temperatura di servizio ideale per il Prosecco Extra Dry si aggira intorno ai sei-otto gradi.
Parlando invece del tipo di bicchiere, meglio optare per una flute più o meno ampia.

Un calice stretto e lungo consente infatti di ammirare il perlage in tutta la sua bellezza, mentre un diametro più largo fa in modo che la bevanda liberi tutti i suoi aromi per inebriare l’olfatto.
Quando giunge il momento di stappare la bottiglia, evitare di agitarla: innanzitutto va contro le regole del bon ton, compromette in maniera irrimediabile le note aromatiche e permette un notevole spreco di contenuto.

Come conservare il Prosecco Extra Dry

Una bottiglia di Prosecco Extra Dry ancora chiusa può essere conservata sia all’interno di una cantina fresca e asciutta, sia in frigorifero.
In ambo i casi è preferibile scegliere la posizione orizzontale.

Quando il prodotto viene aperto, sostituire il tappo di sughero con uno ermetico, disponibile a vite oppure provvisto di chiusura metallica a pressione.
Si tratta di prodotti igienici, lavabili in lavastoviglie, venduti a prezzi abbordabili, riutilizzabili e destinati a durare negli anni.

Meglio invece evitare il famoso metodo del cucchiaino, perché questo strumento, avendo un manico sottile, permette il passaggio dell’aria, nonché acerrima nemica delle bollicine.

In mancanza di qualunque supporto, si raccomanda di coprire il collo della bottiglia con un pezzetto di pellicola trasparente fissata con un elastico o con uno spago.

La durata di una bevanda già stappata corrisponde a massimo tre giorni, dopo i quali perde la tipica effervescenza e acquisisce un gusto alquanto sgradevole.

Metodo di produzione

Il metodo di produzione del Prosecco Extra Dry viene chiamato Martinotti oppure Charmat.

Esso prevede, a seguito di vinificazione e fermentazione, una seconda fermentazione del prodotto su una base composta da zuccheri e lieviti all’interno di appositi autoclavi, ossia degli enormi recipienti metallici pressurizzati, i quali possiedono un’intercapedine volta a refrigerare la miscela e a preservare tutte le note aromatiche.

Il periodo di permanenza nell’autoclave ha una durata pari a quindici-venti giorni, quindi molto più breve rispetto a quella contemplata dalla realizzazione dello Champagne.
Una volta trascorso tale tempo, si procede con imbottigliamento e tappatura.

Ricette

Il Prosecco Extra Dry è perfetto da gustare non solo in purezza, ma anche per la preparazione di tantissime ricette, basti pensare allo Spritz, un cocktail a base di bitter, Seltz, spumante e qualche fetta d’arancia.
Di solito viene preparato con varianti più amare tipo il Brut, ma esistono tantissime persone amanti dei sapori più dolci.

Un altro drink molto apprezzato è il Bellini, il quale prevede l’aggiunta di purea di pesca bianca.
La sua realizzazione chiede solo due ingredienti e permette di servire un prodotto alquanto raffinato.